È evidente, quindi, che le aziende si siano già fortemente impegnate per potersi garantire un maggior vantaggio competitivo, promuovendo pratiche sostenibili e trasparenti, come confermato anche dallo studio di Cone Communications che ha evidenziato che il 63% dei consumatori dichiara di acquistare prodotti da imprese con impegni sociali e ambientali, imprese che hanno registrato un incremento medio del 20% dei profitti e, in generale, della loro reputazione (Accenture e RepTrack). La sostenibilità, inoltre, può generare risparmi economici attraverso la riduzione degli sprechi ed il miglioramento dell’efficienza energetica (stimati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia fino al 30%). I consumatori, peraltro, esigono che informazioni sulla sostenibilità siano non solo precise, ma anche veritiere e attendibili.

Diventa rilevante, quindi, assicurare i consumatori che le informazioni in materia di Esg (Environmental, Social, Governance) siano riferibili a determinati standard, anche di affidabilità, in questo oggi agevolati dalle moderne metriche e tecnologie. Alcune realtà particolarmente attente a fornire un’informazione affidabile sono oggi in grado di dimostrare il rispetto di standard di sostenibilità anche in situazioni particolarmente complesse con l’utilizzo della blockchain, ossia adottando un registro distribuito e immutabile che consenta di garantire la tracciabilità e l’integrità dei dati Esg utilizzati nei propri report, quindi con elevati livelli di trasparenza e di impermeabilità ad alterazioni o manipolazioni dei dati. Questa tecnologia, infatti, consente di tracciare l’origine e la catena di custodia delle informazioni, permettendo alle aziende di dimostrare l’affidabilità dei dati dei loro report di sostenibilità unitamente alla certezza delle azioni compiute.

Le imprese che hanno adottato sistemi di blockchain, pertanto, possono memorizzare in modo sicuro e condiviso i dati relativi alle procedure di sostenibilità adottate, garantendone trasparenza e veridicità, a prescindere dalla quantità e diversità degli elementi considerati. Una recente analisi dell’Università di Oxford e del Chartered Institute of Public Finance and Accountancy (Cipfa) nel Regno Unito ha evidenziato che l’affidabilità dei dati può amplificare l’effetto di politiche pubbliche, locali e internazionali (per la World Wide Fund for Nature (Wwf) con riduzione dei rischi di frode nel settore della pesca del tonno fino al 40%). L’utilizzo di tale tecnologia, inoltre, può semplificare il processo di raccolta dei dati, consentendo alle aziende di stabilire connessioni dirette con i fornitori e i partner lungo la catena di fornitura, specie se accompagnato da procedure di smart contract.

Questa particolare applicazione della blockchain (a cui è interessata anche Banca d’Italia con uno studio condotto con Università Cattolica e Università Roma Tre) potrebbe rendere certa e incontrovertibile anche la destinazione di parte dei ricavi, come dei tempi di pagamento, eliminando ogni rischio che i soggetti coinvolti possano decidere in modo diverso da quanto annunciato.

L’Università di Cambridge, invece, ha stimato che l’impiego di tali tecnologie potrebbe ridurre i costi di auditing dal 50% all’80%. Attraverso sistemi di blockchain, quindi, possono essere superate molte limitazioni conseguenti alla parziale affidabilità degli attuali sistemi di misurazione Esg, in quanto potrebbe essere dimostrato in modo certo l’effettivo e reale impegno per la sostenibilità, eliminando anche i possibili rischi reputazionali ed economici.

Integrare questa tecnologia nei processi aziendali non solo favorirà la trasparenza e la certezza dei dati, ma potrà anche generare vantaggi competitivi ed economici a lungo termine, oltre ad avere impatti significativi nel disporre di un assetto organizzativo adeguato, secondo quanto previsto dall’art. 2086 C.C.