Il messaggio delle Nazioni Unite è chiaro: la finestra di opportunità per evitare il disastro climatico si sta rapidamente chiudendo. Le azioni che intraprenderemo - o che non intraprenderemo - nel prossimo decennio avranno conseguenze profonde per centinaia, forse migliaia di anni. Di fronte a questi avvertimenti così terribili, si può essere tentati di disperare. Ma arrendersi non è un'opzione e, cosa fondamentale, la speranza rimane. Disponiamo già di una serie di mezzi efficaci per ridurre rapidamente le emissioni di carbonio e stabilizzare il nostro clima per il futuro.

La sostenibilità delle catene di fornitura è una parte importante della storia. Il World Economic Forum, ad esempio, ha individuato otto catene di fornitura nei principali settori industriali che sono responsabili di oltre il 50% delle emissioni globali di gas serra. Come leader che gestiscono le catene di fornitura, abbiamo la responsabilità di agire. Ciò significa migliorare l'efficienza con cui consumiamo l'energia che alimenta le nostre attività produttive interne e lavorare con i nostri fornitori per ridurre le loro emissioni di carbonio e quelle incorporate nelle loro catene del valore.

Migliorare la sostenibilità e l'efficienza della catena di fornitura interna è una vittoria rapida

Quando si tratta di decarbonizzare le nostre catene di fornitura, migliorare l'efficienza con cui consumiamo l'energia internamente è una vittoria relativamente rapida. In effetti, l'ottimizzazione dei consumi energetici rappresenta collettivamente circa il 55% della soluzione per raggiungere lo zero netto entro il 2050.

Eppure, il potenziale di trasformazione di questi miglioramenti dell'efficienza, spesso semplici, rimane cronicamente trascurato. In un'indagine indipendente commissionata lo scorso anno da Schneider Electric su oltre 500 dirigenti, la sostenibilità è risultata una chiara priorità. Ma solo il 31% delle organizzazioni intervistate si è impegnato a migliorare l'efficienza del consumo energetico attraverso l'elettrificazione, ad esempio sostituendo il riscaldamento a gas naturale con l'elettricità.

Questi dati dimostrano chiaramente che molte aziende non hanno ancora riconosciuto l'importanza fondamentale di ridurre gli sprechi energetici per ridurre le emissioni di carbonio.

Per questo motivo, un piano completo di gestione dell'energia - che affonda le sue radici nell'elettrificazione e nella digitalizzazione - deve essere il primo punto di riferimento se state cercando di decarbonizzare le vostre attività: investite in prodotti connessi che monitorino e misurino l'uso dell'energia nelle fabbriche e nei centri di distribuzione. Questo vi permetterà di ottenere e analizzare i dati necessari per ridurre gli sprechi energetici, migliorare l'efficienza e abbassare i costi del processo.

Poiché questi miglioramenti sono focalizzati internamente e non richiedono un impegno diretto con i fornitori, si tratta di un "frutto a portata di mano" per le aziende che cercano di decarbonizzare le proprie attività. Tali misure possono anche produrre significativi risparmi sui costi.

Per esempio, lo stabilimento di Schneider Electric a Lexington, nel Kentucky, che è stato riconosciuto come faro della sostenibilità dal World Economic Forum, utilizza strumenti di gestione digitale per monitorare il consumo energetico in tutti i processi critici. Questi sforzi hanno permesso allo stabilimento di ridurre il consumo energetico del 3,5% all'anno, con un risparmio di oltre 6 milioni di dollari negli ultimi anni.

Affrontare le emissioni Scope 3 per la sostenibilità della catena di fornitura

Ma la decarbonizzazione delle operazioni è solo un primo passo. Il fattore di gran lunga più importante che incide sull'impronta di carbonio di un'azienda è rappresentato dalle emissioni note come Scope 3, ovvero quelle incorporate sia a monte che a valle nella catena di fornitura di un'azienda.

Secondo Gartner, le emissioni Scope 3 possono rappresentare il 90% o più delle emissioni totali della catena del valore. Sono anche le più difficili da misurare e gestire. Ma se volete davvero realizzare le vostre ambizioni climatiche, affrontare le emissioni Scope 3 deve essere una priorità.

Ciò può comportare:
Collaborare con i fornitori per stabilire obiettivi di decarbonizzazione chiari, raggiungibili e misurabili.
Fornire ai fornitori gli strumenti, la formazione, le risorse e gli incentivi necessari a questo scopo.
Segnalare i progressi e incoraggiare un apprendimento più rapido attraverso il coinvolgimento della comunità.

Prendiamo ad esempio il progetto Zero Carbon Project di Schneider Electric. “Stiamo sostenendo i nostri 1.000 principali fornitori a dimezzare le loro emissioni operative di carbonio entro il 2025. All'inizio del progetto, nell'aprile 2021, il 75% dei nostri fornitori non aveva mai quantificato le emissioni di carbonio ed era nuovo all'argomento. Li abbiamo quindi aiutati a definire una tabella di marcia con passi e tappe chiare. Abbiamo fornito formazione, risorse, orientamento e supporto all'implementazione per iniziare. E abbiamo creato una comunità digitale in cui i partecipanti potessero condividere le loro esperienze e le loro best practice. Entro la fine del 2022, i fornitori partecipanti hanno ottenuto collettivamente una riduzione del 10% delle emissioni di carbonio, che a sua volta si è rivelata fondamentale per accelerare i progressi nella riduzione dell'impronta di carbonio della nostra catena di fornitura.”

Sostenibilità della catena di approvvigionamento: un momento di azione

L'orologio del cambiamento climatico sta ticchettando, forte e chiaro. Ma sappiamo cosa dobbiamo fare. Iniziative come lo stabilimento di Lexington e lo Zero Carbon Project dimostrano che una combinazione di miglioramenti dell'efficienza interna e di impegno concertato da parte dei fornitori può portare alla decarbonizzazione della catena di fornitura su scala e in tempi brevi.

Cogliamo quindi l'opportunità di creare un futuro più sostenibile, un fornitore alla volta.