Quali sono i principali risultati?

In primo luogo, i leader della supply chain hanno capito che gli ecosistemi aggiungono valore. L'86% delle imprese coinvolte in ecosistemi ha risposto che queste partnership sono state "molto preziose" o "estremamente preziose" per raggiungere l'obiettivo dichiarato dalla loro organizzazione per quella partnership.

In secondo luogo, il cambiamento di mentalità è fondamentale. Uno dei ruoli chiave di un Chief Supply Chain Officer (CSCO) è quello di creare fiducia negli ecosistemi, promuovendo nuove mentalità di condivisione dei dati, nuove mentalità di partnership e, soprattutto, aiutando le persone a riconoscere la differenza tra reti ed ecosistemi. Per realizzare il vero potenziale degli ecosistemi è fondamentale passare da una visione del mondo indipendente, da rete a rete, a una visione interconnessa, da ecosistema a ecosistema.

Siamo tutti interconnessi

Immaginate la pioggia che cade sull'acqua. Potremmo considerare la prima goccia come un evento indipendente, con cerchi concentrici perfetti che si diramano dal centro, come quelli che partono dalla vostra azienda fino alla vostra rete. Ma se allarghiamo la prospettiva, vediamo che i cerchi di ogni goccia si intersecano con altri. I vostri concorrenti hanno le loro reti, ma i loro partner - fornitori, clienti, fornitori di servizi - sono anche vostri partner. Quindi, che ce ne rendiamo conto o meno, stiamo già operando in ecosistemi interconnessi.

Per i CSCO, riconoscere l'interconnessione dei loro partner è la chiave per l'illuminazione dell'ecosistema, perché il successo negli ecosistemi richiede un impegno consapevole. Per prendere in prestito dagli insegnamenti antichi, per trovare l'illuminazione è necessario trovare il proprio centro e la propria verità.

Trovare il proprio centro

Per trovare il proprio centro occorre scegliere il modello più adatto a raggiungere gli obiettivi chiave dell'ecosistema:

1_ Gli ecosistemi incentrati sull'impresa hanno l'impresa al centro, ma ora riconoscono l'interconnessione dei partner e si concentrano sull'orchestrazione stabilendo standard e definendo obiettivi.

2_ Gli ecosistemi incentrati sulla piattaforma aggiungono una piattaforma tecnologica o un organismo di categoria per superare la diffidenza verso la condivisione dei dati tra i membri.

3_ Gli ecosistemi incentrati sugli scopi hanno uno scopo condiviso che costituisce il centro di gravità unificante che guida tutti i partner verso una causa comune.

Trovare la verità

Tutti gli ecosistemi dipendono dalla fiducia. La fiducia è la chiave per sbloccare la condivisione delle risorse e, soprattutto, dei dati. Crea le fondamenta su cui costruire per affrontare insieme sfide e opportunità. La ricerca ha dimostrato che il livello di fiducia che può essere creato e sostenuto tra i partner è la correlazione più alta con il livello di valore che può derivare da tutti e tre i modelli di ecosistema sopra descritti. E’ stato chiesto alle organizzazioni di valutare diversi criteri per mostrare quali fossero i più importanti nel determinare con chi lavorare e per quelle con molti partner "I partner di cui ci si può fidare" è stata la risposta numero 1, con l'87% che ha dichiarato che era molto o estremamente importante.

I partner dovrebbero stabilire un insieme di principi comportamentali specificamente mirati a costruire la fiducia che sosterrà l'ecosistema nel tempo. La fiducia migliora il funzionamento degli ecosistemi, fornendo il vincolo essenziale per concentrare le azioni su un forte scopo unificante. Yone Dewberry, CSCO di Land O'Lakes, una delle aziende intervistate nella ricerca, ha una semplice equazione per la fiducia: "Fiducia uguale verità nel tempo".

Questa equazione aiuta la sua azienda a elevare la portata degli ecosistemi al di là degli obiettivi dei singoli partner e, invece, a costruire un senso di proprietà collettiva e di allineamento tra entità altrimenti indipendenti. Per Land O'Lakes, il processo ha portato a dichiarazioni di risultato condivise da agricoltori, rivenditori, aziende alimentari e fornitori di tecnologia.

La fiducia aumenta il livello di valore che un ecosistema può generare. Può anche ridurre i rischi, come la probabilità di fallimento delle iniziative tecnologiche.

Nell’indagine:

1_ I soggetti con scarsa fiducia erano tre volte più propensi a dichiarare che le loro iniziative di piattaforma di collaborazione multi-aziendale non avevano raggiunto gli obiettivi prefissati.

2_ Quelli con una fiducia elevata avevano il 40% in più di probabilità di affermare che il loro ecosistema era estremamente prezioso.

3_ I soggetti con un alto livello di fiducia avevano anche il 37% in più di probabilità di scambiare dati di tutti i tipi, in particolare quelli della rete della supply chain e i dati dei clienti.

La fiducia è necessaria anche per superare l'ostacolo esterno al successo dell'ecosistema più classificato dal sondaggio: la "diffidenza nei confronti della condivisione e della privacy dei dati".

Il cambiamento di mentalità richiesto viene definito "mentalità a somma positiva". Una mentalità a somma positiva si concentra sul successo della partnership dell'ecosistema, abbracciando le opportunità che derivano dalla condivisione di dati e risorse attraverso un'equa ripartizione del valore. Si differenzia da una mentalità competitiva che, in un ecosistema, limita le opportunità e spinge a fare eccessivo affidamento sulle competenze interne, crea avversione alla condivisione di informazioni critiche che potrebbero aiutare l'ecosistema a prosperare ed enfatizza eccessivamente l'ottimizzazione locale. Una mentalità a somma positiva promuove la partnership e mira a garantire il successo di tutti i partner dell'ecosistema per realizzare il vero potenziale delle partnership ecosistemiche.