50 anni dal brevetto del primo sistema RFID del Dr. Mario Cardullo: fu la visione di una soluzione per risolvere alcuni problemi nella Supply Chain.

Ma il Dr. Cardullo non stava cercando di fare la storia quando ha iniziato a lavorare sul primo codificatore RFID. E non stava nemmeno cercando di arricchirsi. Non ha mai guadagnato nulla con il brevetto e riferisce che la vera ricompensa viene dalla consapevolezza del contributo che ha dato alla società.
"Non si inventa per fare soldi", ha recentemente riferito. "Lo si fa per risolvere i problemi".
Per fortuna, nei primi anni ’70, su un aereo ha incontrato un ingegnere IBM che aveva un problema che aveva capito di poter risolvere: come trasmettere i dati dei vagoni ferroviari in transito a un ricevitore per segnalarne lo stato. Dopo quel giorno, il Dr. Cardullo iniziò a riconoscere molti altri problemi che la tecnologia RFID poteva risolvere al di là delle tradizionali (e quasi esclusive) applicazioni militari per cui era conosciuta all'epoca. Potrebbe essere utilizzato per migliorare le esperienze quotidiane dei consumatori, dalla guida alla banca, all'assistenza sanitaria, oltre che per la rendicontazione e la responsabilità aziendale. Basta guardare il piano aziendale originale che il Dr. Cardullo presentò agli investitori nel 1971 per il suo sistema RFID passivo:

Alcuni potrebbero dire che ha scommesso molto sull'RFID in un momento in cui i codici a barre sembravano essere il grande successo. Tuttavia, si ritiene che le probabilità fossero sempre a suo favore. Non c’è ancora un'altra tecnologia in grado di competere con l'RFID, nemmeno il codice a barre o i sistemi di visione più avanzati. L'RFID è speciale. È semplice, ma sufficientemente versatile per affrontare problemi complessi. È adattabile a molti ambienti diversi (con un po' di ingegneria). E soprattutto è affidabile. Ecco perché, negli ultimi tempi, i principali retailer, spedizionieri e produttori hanno annunciato l'intenzione di integrare la tecnologia RFID nelle loro attività per "trasformare" il business migliorando le operazioni. Vedono nella tecnologia RFID lo stesso potenziale che il Dr. Cardullo ha visto decenni fa: il potenziale di risolvere i problemi.
Non si saprà mai se il Dr. Cardullo ha manifestato il "futuro" in cui viviamo oggi grazie alla sua persistente innovazione o se era semplicemente in sintonia con le esigenze della società. Quello che sappiamo è che molte operazioni sono molto più facili oggi - e saranno ancora meno stressanti domani - grazie all'uso sempre più diffuso della tecnologia RFID che egli si è preso il tempo di perfezionare e dimostrare. Si deve quindi ringraziare il dottor Cardullo per essersi fidato del suo istinto e aver mostrato che la tecnologia RFID può essere utilizzata al di là delle applicazioni militari. E se il suo ultimo progetto sulla tecnologia nano RFID è un'indicazione di ciò che accadrà nei prossimi 50 anni, abbiamo tutte le ragioni per sorridere.
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